Il quadro della Madonna Incaldana esce dal santuario ogni 25 anni salvo eventi straordinari, quali guerre, siccità, piogge persistenti, epidemie e così via.
Quando esce, viene portato in processione per tutto il paese e in visita ad ogni chiesa. Successivamente viene portato in visita ai 36 Casali cioè nei paesi limitrofi.La dicitura “36 Casali” deriva da un antico detto napoletano “Ho girato Napoli e i 36 Casali” che si usa quando, pur di trovare qualcosa, si è costretti a compiere ricerche in ogni dove.
L’origine del detto è molto antica e pare risalga al X sec. I Casali erano piccoli agglomerati di case all’interno dell’ Agro Napoletano. Non erano abbastanza grandi per essere identificati come città, ma avevano una popolazione fissa, fatta perlopiù di contadini del luogo che per guadagnare da vivere scendevano in città per vendere frutta o altro.
Le loro comunità appartenevano al Demanio dello Stato oppure alle famiglie nobiliari, che a volte, facevano delle vere e proprie compravendite dei Casali.
Il numero dei Casali è cambiato spesso, dato che Napoli ha lentamente assorbito tutta la sua provincia.
Originariamente i 36 Casali erano: Torre Annunziata, Resina (Ercolano), Portici, S. Sebastiano, S. Giorgio a Cremano, Ponticelli, Barra di Serino, S. Giovanni a Teduccio, Fraola (Afragola), Casalnuovo, Casoria, S. Pietro a Patierno, Frattamaggiore, Arzano, Grumo Nevano, Casandrino, Melito, Marano, Mongano ( Mugnano), Panecuocolo (Villaricca), Secondigliano, Chiaiano, Calvizzano, Polvica, Piscinola, Marianella, Miano, Antignano, Vomero, Torricchio ( Materdei), Pianura, S. Strato ( borgo di Posillipo), Ancarano, Villa Posillipo.
Dei 36 Casali uno solo ha conservato la dicitura di Casale nel nome: Casalnuovo.