lunedì 17 aprile 2023

LA MADONNA INCALDANA E I 36 CASALI

Il quadro della Madonna Incaldana esce dal santuario ogni 25 anni salvo eventi straordinari, quali guerre, siccità, piogge persistenti, epidemie e così via.

Quando esce, viene portato in processione per tutto il paese e in visita ad ogni chiesa. Successivamente viene portato in visita ai 36 Casali cioè nei paesi limitrofi.
La dicitura “36 Casali” deriva da un antico detto napoletano “Ho girato Napoli e i 36 Casali” che si usa quando, pur di trovare qualcosa, si è costretti a compiere ricerche in ogni dove.
L’origine del detto è molto antica e pare risalga al X sec. I Casali erano piccoli agglomerati di case all’interno dell’ Agro Napoletano. Non erano abbastanza grandi per essere identificati come città, ma avevano una popolazione fissa, fatta perlopiù di contadini del luogo che per guadagnare da vivere scendevano in città per vendere frutta o altro.
Le loro comunità appartenevano al Demanio dello Stato oppure alle famiglie nobiliari, che a volte, facevano delle vere e proprie compravendite dei Casali.
Il numero dei Casali è cambiato spesso, dato che Napoli ha lentamente assorbito tutta la sua provincia.
Originariamente i 36 Casali erano: Torre Annunziata, Resina (Ercolano), Portici, S. Sebastiano, S. Giorgio a Cremano, Ponticelli, Barra di Serino, S. Giovanni a Teduccio, Fraola (Afragola), Casalnuovo, Casoria, S. Pietro a Patierno, Frattamaggiore, Arzano, Grumo Nevano, Casandrino, Melito, Marano, Mongano ( Mugnano), Panecuocolo (Villaricca), Secondigliano, Chiaiano, Calvizzano, Polvica, Piscinola, Marianella, Miano, Antignano, Vomero, Torricchio ( Materdei), Pianura, S. Strato ( borgo di Posillipo), Ancarano, Villa Posillipo.
Dei 36 Casali uno solo ha conservato la dicitura di Casale nel nome: Casalnuovo.



A ‘RRIFF (L’ASTA)


A Mondragone, tra i vari festeggiamenti civili, che si fanno in onore della Madonna Incaldana, ce n’è uno, in particolare, che si svolge il Mercoledì in Albis, in Piazza Umberto I: a ‘rriff cioè l’asta del pesce, pescato in quel giorno, in onore della Madonna, venduto al miglior offerente, il cui ricavato va al parroco per i bisogni del Santuario.
E’ una tradizione antica e paesana, che affonda le radici nel nostro folclore.
La mattina presto la banda si reca sulla spiaggia a suonare per accogliere i pescatori, che tornano con le barche. Il pescato viene portato in piazza, dove in tarda mattinata, avviene la ‘rriffa.
E’ sempre bello vedere questa manifestazione vivace e pittoresca, tutta mondragonese.
Quest’anno, per chi non l’avesse vista, c’è anche il video fatto dal Comitato Festeggiamenti.
Il simpatico e convincente banditore d’asta è Ciro Di Maio, che ringraziamo, insieme al Comitato, per portare avanti le nostre tradizioni.