LA MADONNA E’ RIENTRATA A MONDRAGONE E SI TROVA NELLLA CHIESA DI SAN GIUSTINO
MARIA INCALDANA: LA MADONNA DEL SOLE E DELLA PIOGGIA
Come si sa, la Madonna Incaldana esce dal santuario ogni 25 anni, salvo che per eventi straordinari, per i quali va chiesto il permesso al Vescovo.
Veniva portata in processione, ad esempio, per chiedere la fine della guerra o del colera, di epidemie, per l’incoronazione dopo il Restauro e così via. Quest’anno è stata portata in processione per i festeggiare i 400 anni dalla Traslazione, il prossimo anno sarà per il Giubileo del 2025.
Il motivo più ricorrente, però, per cui si portava la Madonna in processione, nel passato, era quello di chiedere il sole o la pioggia per il raccolto.
La si portava sulla spiaggia con la faccia rivolta al mare, se si chiedeva la pioggia, e con la faccia rivolta verso la montagna, se si chiedeva il sole.
Parliamo di tempi in cui il raccolto agricolo significava avere il cibo, il sostentamento, che garantiva la vita e la sopravvivenza. Non era come oggi che i prodotti agricoli arrivano, nel cosiddetto “villaggio globale”, da varie parti del mondo, allora gli scambi commerciali erano quasi inesistenti. Quello che si produceva, si consumava, e se non si produceva, si prospettava lo spettro della carestia e quindi la fame e la morte. Erano davvero periodi duri e difficili quelli con cui si sono dovuti confrontare i nostri progenitori.
Ecco come si spiegano quegli uomini penitenti che, quando seguivano la processione, si mettevano sulle spalle ruote di carretti, catene attorcigliate intorno al corpo, gioghi di buoi, figli sulle spalle, arnesi vari e pesanti.
Era per chiedere, insieme al sole e alla pioggia, la vita stessa, per implorare pietà ed erano pronti a qualunque sacrificio. Non erano solo gli uomini ma tutto il popolo, che quando seguiva la Madonna, tutto infervorato, si sacrificava, non badava né alla fame né alla sete, né al caldo né al freddo, né allo sforzo.
Sono tanti i racconti che abbiamo ascoltato in famiglia e che sono stati riportati anche in testi scritti.
Sono rimasta molto colpita da uno di questi. Una volta pioveva ininterrottamente da circa due mesi, i terreni erano tutti allagati, le spighe di grano, ormai alte ma non ancora mature, marcivano nel fango.
I Mondragonesi erano molto scoraggiati, non sapevano cosa fare, senza grano come avrebbero fatto? Un giorno si recarono in chiesa e davanti all’altare della Madonna buttarono tanti fasci di spighe, piene di fango e qualcuno , rivolto a Lei, disse: - E mo cu chest, lu pan faccellu tu!
Potrebbe sembrare un atteggiamento irriverente e sfrontato verso la Madonna ma era dettato dalla disperazione. Lo disse proprio, pieno di rabbia, quel tale, come se si stesse rivolgendo alla mamma terrena, come chi pretende da un vero genitore, visto l’amore che li lega, perché il rapporto dei nostri avi con la Madonna era un rapporto autentico e sincero, proprio come quello tra madre e figlio.
La Madonna poteva mai veder morire di fame i suoi figli? Non l’ha mai fatto.
Anche quell’anno, come al solito, ebbe inizio la Novena e si calò l’Immagine, al canto delle Litanie. Ci fu la processione e il popolo ebbe il pane desiderato.
Un’altra volta, sempre durante una pioggia incessante, che minacciava il raccolto, dopo la Novena e le Litanie, si doveva fare la processione ma la pioggia continuava a cadere. Il Primicerio pregava a nome di tutti ma la pioggia non cessava, allora rivolto ai fedeli, disse. – “ Su, fratelli, andiamo, esponiamoci pure alla pioggia e lasciamo che anch’Ella si bagni… La processione si mosse e dopo appena un po’, la pioggia diminuì e poi cessò. Tra le nuvole apparve il cielo azzurro.” Si erano avviati per fede sotto la pioggia e la fede li salvò , anche quella volta, perché i Mondragonesi erano così, volitivi, temerari, insistenti, continuavano a credere anche nell’impossibile e l’impossibile si avverava puntualmente.
Mia madre mi raccontava che, un’altra volta, avevano portato la Madonna al mare per chiedere la pioggia, al ritorno non arrivarono neanche in chiesa che si bagnarono tutti.
Noi certo non eravamo presenti eppure, attraverso quei racconti, qualcosa ci è rimasto dentro. Sarà per questo che quando si cala il quadro della Madonna vedo certe persone, che, prese da un istinto irrazionale e irrefrenabile, pur essendo adulte, cercano di toccarlo, mettendo a rischio la propria incolumità e quella degli altri. Probabilmente sentono qualcosa dentro, in maniera inconscia, che arriva loro da molto lontano, dai nostri avi che, insieme alla vita, ci hanno trasmesso tutto un patrimonio di informazioni, ricordi, sensazioni, suggestioni, che sono appartenute sì ad altre vite ma che, attraverso la memoria cellulare, sono arrivate fino a noi come in un’eco e continuano a vivere in noi.
Noi non eravamo presenti eppure sappiamo, consapevolmente e inconsapevolmente.
(Il dipinto è di Ilaria Marchitelli, la foto è tratta dal calendario della Madonna Incaldana di quest'anno)