martedì 15 giugno 2021

Devozione a S. Antonio


A Mondragone sant’Antonio è stato sempre molto amato tanto da diventare compatrono della città insieme alla Madonna Incaldana.

La popolazione agricola riponeva grande affidamento nell’intercessione del santo per ottenere grazie di ogni tipo.
Alcune preghiere a lui dedicate sono nate dalla devozione popolare e qualcuna è rimasta ancora nella memoria delle persone. Se ne riporta qualcuna:

Sant’Antonio tuttu putent /13 grazie fai ogni mument/ Gesù Crist a te te sente/Sant’Antonio facce cuntent

Sant’Antonio, giglio giocondo, è nominato per tutto il mondo, chi lo tiene per suo avvocato, da sant’Antonio sarà aiutato

Alla processione in onore del Santo si cantava:

Sant’Antoniu vergine e sacrat/ la curona de Gesù la puorti ‘ncap / te l’ha missa la Vergine Maria/ facce la grazia Sant’Antoniu mio

Un’ altra preghiera per ottenere grazie veniva recitata e ripetuta sui grani della Corona , come se fosse un Rosario:

Sant’Antò cammina tu/lengua santa parla tu/ 13 grazie fai al giorno/ fammene una che m’abbisogna.

Quando qualcuno aveva qualche problema chiedeva al Santo di intercedere e in particolare alla “lingua santa” di parlare in suo favore al Signore.
Era tale la devozione al Santo qui a Mondragone che addirittura nel 1928 il sacerdote don Francesco Gravano, chiamato familiarmente da tutti don Ciccio, molto devoto al Santo, nella chiesa di san Francesco fece erigere un trono marmoreo in suo onore proprio dove ora si trova l’altare maggiore, ma nel 1946, al ritorno dei monaci dopo la guerra, non sembrò giusto che il Crocifisso stesse in fondo alla chiesa e il Santo sull’altare maggiore, allora sistemarono il Crocifisso al centro e sant’ Antonio da un lato e san Francesco dall’altro. In seguito spostarono i due santi nelle nicchie laterali definitivamente, dove si trovano attualmente. La statua lignea del Santo, che si venera oggigiorno nella chiesa di San Francesco, pregevole opera dello scultore ortiseiano Luigi Santifaller, è stata realizzata verso la metà del ‘900 ed ha sostituito l’antico simulacro in cartapesta, già venerato dai fedeli. Il Santo, che è quasi sempre raffigurato con il saio, qui da noi è rappresentato con saio, cotta e stola sacerdotale; regge con il braccio destro Gesù Bambino e nella sinistra ha il giglio, simbolo della purezza e trasparenza della vita, rispettando la classica iconografia del Santo.
Che i Mondragonesi venerino molto sant’Antonio lo si capisce da tante cose: il 31 maggio verso mezzogiorno avveniva, fino a pochi anni fa, la cosiddetta “calata di sant’Antonio”: i fedeli, poco prima di mezzogiorno, si radunavano in chiesa e tra canti e preghiere assistevano all’intronizzazione del Santo. La sera, poi, iniziava la Tredicina. Nei giorni della Tredicina, tutt’oggi c’è un andirivieni di fedeli di altre parrocchie che vengono a pregare il Santo. Nel giorno della sua festa, poi, si celebrano le Sante Messe come per la domenica, con la chiesa gremita di fedeli. In questo giorno viene benedetto e distribuito ai fedeli il “pane di Sant’Antonio”, le classiche pagnottelle che ognuno porta a casa , facendone mangiare un pezzetto “per devozione” ai propri familiari, dopo aver recitato la preghiera C’è anche l’usanza di far indossare ai bambini l’abitino francescano per ringraziare il Santo della protezione ricevuta e farla conoscere agli altri. Nel giorno della sua festa, poi, Sant’Antonio viene portato in processione, nelle strade principali di tutti i rioni proprio perché è il Santo di tutti i Mondragonesi. Le famiglie si danno da fare ad innaffiare le strade dove deve passare la processione per rendere così più agevole il cammino delle persone che accompagnano il Santo per tutto il paese. E’ solo alla processione di Sant’Antonio che si sparano i botti in ogni strada e ci si tiene davvero tanto, in ogni rione i devoti vanno di casa in casa a chiedere i soldi per tale scopo. E così, tra gli spari assordanti, le coperte preziose che sventolano ai balconi, la banda che suona, la recita delle decine del Rosario e i canti dei devoti, il Santo passa e benedice ogni punto della città ed è in questo modo che il popolo mondragonese esprime la devozione autentica e il sincero amore per il Santo dei miracoli, a cui tutti si rivolgono con fiducia e speranza.

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