PUOZZI SCULA’
Il blog di Caterina Di Maio dedicato alle tradizioni locali, agli usi, costumi e racconti di Mondragone CE, curato e pubblicato da Esterina La Torre
lunedì 7 giugno 2021
PUOZZI SCULA’
Ho sentito diverse volte quest’espressione nel nostro dialetto e pur intuendone il senso negativo, non ne avevo mai compreso esattamente il significato fino a quando, anni fa, trovandomi a Ischia, andai con mia figlia e mia nipote a visitare il Castello Aragonese, che sorge su un isolotto di roccia ed è collegato all’isola stessa da un ponte di pietra. Il Castello è molto grande e ci vogliono due o tre ore per visitarlo perché c’è tanto da vedere, in passato costituiva una vera e propria cittadella. D’estate, per la festa di sant’Anna, di sera, viene tutto illuminato per simulare l’incendio del castello e contemporaneamente, in mare, sfilano le barche allegoriche, di cui verrà premiata la più bella; segue, infine uno straordinario spettacolo di fuochi d’artificio. Il Castello fu costruito nel 474 a. C. ed è appartenuto ai diversi popoli dominatori che si sono succeduti. Fu sotto gli Angioini che si iniziò a costruire il ponte per collegare il Castello al resto dell’isola. Sul Castello vi sono diverse chiese e cattedrali. Ad un certo punto, durante la visita, siamo arrivate a visitare la chiesa dell’Immacolata, a cui era annesso il convento delle Clarisse. Sotto la chiesa si trovava il cimitero delle monache o “Putridarium”, ancora oggi visitabile, dove, per mancanza di spazio, i cadaveri delle monache, anziché essere interrati, venivano lasciati fino a decomporsi. Si componeva di una serie di sedili in pietra, sui quali venivano posti, in posizione seduta, i corpi delle defunte. Ogni sedile era dotato di un ampio foro, un colatoio, nel quale potevano defluire i liquidi corporei e i tessuti in decomposizione. Il processo ovviamente non era veloce e si concludeva solo quando rimanevano le ossa delle defunte, che potevano essere pulite e raccolte in un ossario. Le monache viventi dovevano recarsi ogni giorno a visitare le consorelle in decomposizione per pregare e meditare sulla caducità della vita terrena e sulla morte.
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