CACCIA E PESCA: N’APPRUMETT!
CACCIA E PESCA: N’APPRUMETT!
Si dice così a Mondragone per ricordare ai cacciatori e ai pescatori che non possono promettere niente di ciò che cacceranno o pescheranno, prima di averlo preso davvero.
Un cacciatore, un giorno, riuscì a catturare una lepre, la portò a casa e la nascose in una stalla adiacente alla casa, con le zampette legate, senza dir niente alla moglie. Il giorno dopo, per vantarsi con lei di essere un cacciatore infallibile, si mise il fucile in spalla e disse: - Mò vac a caccia, staser ce mangiamm a lepr a cacciator! La moglie rispose:- Aé, è na parol! Ma comm fai a ess accussì sicur, si n’acchiapp prim? Ma nun se ricje “Caccia e pesca n‘apprumett”? E lui: - No no, so sicur, me lu sent proprio! E se ne andò. Quando tornò, si recò nella stalla per sparare alla lepre, per dimostrare alla moglie che l’ aveva catturata, andando a caccia; le slegò una zampina per farla stare ritta in piedi e l’apostrofò,dicendo: - LEPR LE’! ma la lepre, appena si rimise in equilibrio, cominciò a saltellare sulle zampette posteriori, facendo alzare una nuvola di polvere che andò in faccia all’uomo, impedendogli di prendere la mira. E in un baleno scappò, dando una bella lezione all’ "infallibile" cacciatore e confermando la veridicità del detto.
Grazie alla Signora Clara Ricciardone
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