giovedì 28 ottobre 2021

ORAZIONE DI SAN SIMONE

 Cari amici, anche in tempo di Covid, non dimentichiamo le nostre tradizioni…. L’ORAZIONE DI SAN SIMONE

Il 28 ottobre la Chiesa ricorda la figura di S. Simone apostolo insieme a S. Giuda Taddeo.
A Mondragone, quando si era affetti da dolori addominali, si ricorreva a qualche donna che conosceva l’orazione di san Simone "pe ingiarmà ru maistrone" cioè per far passare il mal di pancia.
La parola inciarmare nel dialetto napoletano derivava dalla lunga dominazione francese a Napoli e denotava l’incantesimo dei serpenti; poi con il tempo, passò a designare l’operato del ciarlatano e dell’impostore.
A Mondragone l’ inciarmatore era la persona che con preghiere e rituali curava e guariva le malattie, segnando, facendo cioè segni di croce sulla parte ammalata. Non era difficile trovare in ogni famiglia qualche zia, mamma o nonna che avesse la virtù di curare alcuni mali, tra cui il mal di pancia. L’ “inciarmatrice” faceva distendere l’ammalato e massaggiando la pancia con dell’olio di oliva recitava o meglio mormorava sottovoce l’orazione perché le parole non fossero sentite né divulgate.
Santu Simone in pellegrinaggio jeva
A casa de nu cuntadino s’alluggette
Maritu roce e mugliera amara
Lietto de paglia e vrole de ciceri
Maistrone fatti llà
San Simone andava pellegrino (forestiero).
In casa di un contadino s’alloggiò
Marito dolce e moglie amara
Letto di paglia e acqua di cottura di ceci
Mal di pancia vai via
L’ episodio narra di san Simone, che, pellegrinando, chiese ospitalità in casa di un buon contadino che aveva, però, la moglie malvagia. La donna, avara e inospitale, offrì a san Simone solo un giaciglio di paglia per dormire e al posto del cibo solo acqua di cottura dei ceci, provocando in lui il mal di pancia, causato dal digiuno, che è non riferito nel testo, ma sottinteso.
Ecco perché la donna guaritrice, rievocando questo episodio con fede e devozione, intima al mal di pancia di andar via.
Anche in Sicilia si recitava un’orazione simile.
La somiglianza delle due orazioni sta a dimostrare che talvolta alcune tradizioni nascono da riti e formule precedenti, di cui si è venuti a conoscenza e dalla continua mescolanza di culture, che arricchisce le tradizioni autoctone, come da sempre è avvenuto nella storia dell’umanità.
San Simone veniva soprannominato “Cananeo” o “Zelota” per distinguerlo da Simon Pietro. Il Vangelo parla poco di lui, ma sappiamo che faceva parte del gruppo degli Apostoli. Ricevuto, insieme agli altri, lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, predicò la Parola ai popoli dell’Egitto e della Mauritania. Recatosi in Persia, fu assalito e crocifisso da sacerdoti idolatri.
San Giuda fu soprannominato “Taddeo” per non confonderlo con Giuda, il traditore di Gesù. Era figlio di Cleofe e Maria, una cugina della Vergine. Predicò nelle Indie, in Samaria, in Siria e in Persia , dove subì il martirio, suggellando con il sangue i suoi insegnamenti.
( Ringrazio @Andrea Capuano, appassionato studioso di folclore e cultura mondragonese, che mi ha fatto conoscere quest’antica orazione).




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