DAL FRUTTIVENDOLO
Cari amici mondragonesi,
quando vi trovate a far compere dal fruttivendolo e sentite qualche vecchietta che sta chiedendo “nu chil de cucozz” oppure “nu poc de vas(i)nicol o de putrusin” o magari chiede il prezzo delle “percoche, o delle perzeche, delle crisomm(o)le o delle cerase", credete forse che stia parlando nel dialetto mondragonese antico? No, sta parlando in latino e greco o meglio con quello che di queste lingue è rimasto nelle nostre parlate dialettali. Non ci credete?
Zucca viene dal tardo latino cucutia, basilico dal greco antico vazilikon, prezzemolo dal latino petroselinum, pesche dal latino praecoquum che vuol dire precoce, o persica, albicocche dal greco chrysoun melon cioè frutto d’oro, cerase dal latino cerasum.
Non dimentichiamo che la lingua italiana deriva dal latino o meglio l’italiano è la lingua latina che si trasformata nel corso dei secoli, fondendosi con i dialetti parlati nelle varie zone .
Anche il greco è presente nella lingua italiana con molti termini, detti grecismi, perché quando Roma diventò una grande potenza militare e si lanciò alla conquista di tanti Paesi si dovette confrontare con la superiorità culturale della Grecia, quando, dapprima conquistò le città della Magna Grecia in Italia e poi conquistò la stessa Grecia, non potendo sfuggire così alla cultura e alla lingua greca.
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