Il racconto è tratto da "La fantasia e il mito" del prof. Pasquale Schiappa
Al centro di questa storia, paradossalmente divertente, spicca non solo la stupidità della moglie che, a causa delle insufficienti capacità intellettive, incorre in un equivoco ma anche il comportamento disonesto di un furfante che approfitta della situazione e la brutale aggressività del marito.
Un contadino aveva una moglie un po’ ritardata, che gli combinava sempre qualche guaio. Nel mese di agosto, alla fiera di S. Bartolomeo, comprò un maialino da allevare e da ammazzare poi, nel mese di gennaio, appena dopo Natale, secondo l’usanza mondragonese.
Passato qualche mese, il maiale incominciò ad ingrassare a vista d’occhio e la moglie chiese al marito: - Quann r’accerimm a ru puorc? E lui: - Quann ven Natal! La povera donna, credendo che Natale si riferisse al nome di una persona, il giorno dopo, quando il marito andò in campagna, si mise alla finestra e a ognuno che passava, chiedeva: - Ne cumpà, ma si tu Natal? I passanti che la conoscevano, dicevano di no e tiravano dritto .
Purtroppo però, passò di là anche un poco di buono che, alla domanda della donna, rispose che era lui Natale.
Allora lei , tutta felice, disse: - Allor tras e accirimm a ru puorc, pecché maritm e i(o) è da tant che te stamm aspettà! Il furfante entrò in casa, ammazzò il maiale e ne portò via la maggior parte , lasciando poco e niente alla donna. Quando a sera tornò il marito, la moglie gli corse incontro tutta contenta. Lui, vedendola tutta eccitata, chiese: - Che è succies? E lei: - Assi sapiss, è venut Natal e ammu ‘ccis a ru puorc!
Il marito, rendendosi conto dell’accaduto, l’aggredì: - Sta disgrazziat! disse e la riempì di botte. La poverina, che non si aspettava una reazione del genere, scappò via, rifugiandosi in casa di parenti.
Costoro, vedendola tutta livida e sanguinante le chiesero cosa fosse successo e lei raccontò l’accaduto. Alla fine aggiunse: - Eh, chigliu disgrazziat, ma vattut e ma cacciat for? Ma iss nun sap mo che r’adda succer! E tirando fuori una padella da sotto al grembiule , aggiunse: - Mo voglio veré che se ne fa de ru puorc senza a sartania!
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