lunedì 30 gennaio 2023

AGGIA RICJE PRIMA A MUGLIEREM

                                ( Lo devo dire prima a mia moglie)
Nell’antica società contadina tanti erano i motivi che spingevano una ragazza a volersi sposare, tra questi c’erano i genitori, che erano i primi a desiderarlo e se non accadeva naturalmente, potevano arrivare addirittura a procurare il matrimonio che ritenevano adatto a lei, ma le ragazze desideravano sposarsi anche perché temevano l’opinione pubblica, che le mortificava e discriminava.
Quando si parlava di una ragazza che non si era sposata, il primo commento era:- Uh, puvurell! Espressione, quest’ultima, che nella maggior parte dei casi, non nasceva da una vera empatia, bensì, come accade anche oggi, da certe persone, che non accettano e non vogliono vedere i propri problemi e i propri limiti e, per sentirsi superiori, cercano di sminuire l’altro.
E così poteva capitare che una ragazza sveglia e intelligente si poteva trovare davanti per tutta la vita un uomo tonto e incapace e allora toccava a lei portare avanti casa e famiglia ma poteva succedere anche il contrario.
Una volta un uomo senza lavoro, riuscì a trovarne uno.
Il datore di lavoro gli disse: - Si vien a faticà cu me, te rong 5 000 lire.
E lui: Aé, e mo che ne saccio? Aggia ì a dicje prima a muglierm!
Andò, e per quando tornò, essendo passato del tempo, l’uomo disse: - Eh, mo te pozz rà 4 000 lire.
E lui: Sì, ma nun so sicuro, aggia ì a dicje sempe prima a muglirem!
Andò e tornò e passò altro tempo.
L’uomo disse: - Mò te ne pozz rà tre.
E lui: - Sì, cert, ma io aggia ì a dicje prima a muglierem!
E se ne andò di nuovo, facendo passare altro tempo.
Quando tornò, l’uomo disse: - Mò te pozz rà duimila lire.
E lui: - E’ giust, però aggia ì a dicje prima a muglirem!
Andò un’altra volta, e più passava il tempo e più diminuiva la giornata lavorativa.
Quando tornò il padrone disse: - Mò te pozz rà 1000 lire.
Alla fine, chissà se poi è riuscito ad avere quella giornata di lavoro.

(Grazie a : Clara Ricciardone)



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