mercoledì 5 luglio 2023

MONDRAGONE TRA CASERTA E NAPOLI

Mondragone si trova a 47 km a nord di Napoli e all’incirca alla stessa distanza ad ovest di Caserta.
Ha fatto parte del Regno di Napoli da quando è nato nel 1282 e ne ha condiviso, nel tempo, accadimenti e vicissitudini.
Carlo I d’Angiò, venuto in Italia su invito del Papa, conquistò il Regno di Sicilia ( tutta l’Italia meridionale), dopo aver sconfitto Manfredi di Svevia nel 1266 e trasferì la capitale del Regno da Palermo a Napoli.
Diventato re, volle premiare i suoi collaboratori e punire i nemici. Per quello che ci riguarda, concesse la Rocca di Mondragone al genero, Filippo, re di Tessaglia , che aveva sposato sua figlia Beatrice.
Nel Regno di Napoli esisteva un Dipartimento, denominato Terra di Lavoro, già dai Romani chiamato Campania Felix per la fertilità del suolo e l’abbondanza dei prodotti agricoli.
Era un’area vastissima che comprendeva tutto il territorio tra Napoli e Roma, ripartito tra tre regioni: Campania, Lazio e Molise. Verso Nord, arrivava fino a Latina e Frosinone nel Basso Lazio, comprendeva la Campania con Caserta, Benevento, Avellino e una parte di Napoli ed arrivava fino ad Isernia, nel Molise.
Fu Napoleone, poi, a riformare la ripartizione territoriale del Regno di Napoli sulla base del modello francese, sopprimendo il sistema feudale.
Istituì la provincia di Napoli e ridimensionò Terra di Lavoro. Alcuni territori , tolti a quest’ultima, furono annessi alla provincia di Napoli per dare alla capitale del Regno un territorio più ampio di riferimento. In quel periodo il titolo di capoluogo di Terra di Lavoro fu assegnato a Capua.
Dopo la caduta di Napoleone i Borboni tornarono sul trono di Napoli e la situazione tornò come prima e
nel 1818 fu Caserta a diventare capoluogo di provincia fino al 1861.
Dopo l’Unità d’Italia ci fu un nuovo ridimensionamento di Terra di Lavoro e l’istituzione di nuove province.
Nel periodo fascista, poi, nel 1927 Mussolini decise di sopprimere la provincia di Caserta e di dividere il territorio di Terra di Lavoro tra le province di Roma, Frosinone, Campobasso, Benevento e Napoli per motivi di ordine pubblico, politico ed economico.
Lo affermava nel discorso dell’Ascensione del 27 maggio, in cui diceva: - I Mazzoni sono una piaga che sta tra la provincia di Roma e Napoli, terreno paludoso, stepposo e malarico, abitato da una popolazione che fin dal tempo dei Romani aveva una pessima reputazione ed era chiamata popolazione di “latrones” …Liberatemi da questa delinquenza col ferro e col fuoco.
Ed elencava i numerosi misfatti: oltraggi alla forza pubblica, incendi, omicidi, lesioni, furti, rapine e danneggiamenti…
E concludeva: -Sono stati arrestati 1699 affiliati alla malavita… I podestà e i combattenti sono esultanti , la parte sana della popolazione ringrazia le autorità per l’opera necessaria di igiene.
La soppressione e lo smembramento, secondo lui, erano necessari perché riducendo l’estensione del territorio, le forze dell’ordine avrebbero potuto operare in maniera più agevole.
Un altro motivo dello smembramento era di carattere politico ed era quello di ampliare la città di Napoli, che per il Fascismo doveva diventare “ la regina del mediterraneo”.
Essendo stata soppressa la provincia di Caserta, Mondragone diventò provincia di Napoli. Ci sono ancora persone che conservano lettere del periodo fascista, in cui Mondragone era provincia di Napoli.
Nel 1945 con Decreto legislativo firmato da Umberto di Savoia fu ricostituita la provincia di Caserta secondo l’attuale configurazione.
( Nelle foto: il Castello di Mondragone,
la statua di Carlo I d'Angiò , che si trova davanti al Palazzo Reale di Napoli e Palazzo Reale)







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