"I(O) SO MAMMA A PETR"
La tradizione popolare mondragonese, attraverso semplici racconti, legati al mondo contadino, ci presenta spesso grandi verità, perle di saggezza da tutti universalmente riconosciute, su cui riflettere.
In questo racconto anche la mamma di S. Pietro deve fare i conti con la nostra tradizione, a dimostrazione del fatto che per ottenere il Paradiso non ci sono né favoritismi né raccomandazioni.
Secondo un’ antica leggenda diffusa in tutta Italia, la mamma di S. Pietro non era una brava persona. Quando morì, andò all’Inferno e trovandosi tra le fiamme e in mezzo ai dannati, chiamò il figlio, pensando che tanto lui aveva le chiavi del Paradiso e quindi poteva farla entrare.
San Pietro si rivolse al Signore, il quale chiese:- Ma tua madre ha fatto perlomeno qualche buona azione durante la vita?
San Pietro, a sua volta, lo chiese alla madre, che disse:- Veramente no, nun aggiu fatt le bon azion, ma aspett, però mo che me ricord, na vot steva a lavà le cipoll rent a nu riv e na col de cipoll carett rent all’acqua e io riciett “ Frisch all’anem de ru Priatorio!”
Così avvenne che la donna, aggrappandosi a quella esile coda di cipolla, iniziò a salire verso il cielo.
Le persone che la vedevano, per andare in Paradiso, incominciarono ad aggrapparsi a lei, chi ad una scarpa, chi al vestito, chi ad una manica e tiravano, tiravano.
E lei infastidita, cercava di divincolarsi e diceva:- Lassate, lassateme, io so mamm a Petr, io so mamm a Petr! Voleva dire che solo lei poteva salire in Paradiso perché era la mamma di S. Pietro.
Alla fine, però, tra lei che cercava di divincolarsi e quelli che da sotto tiravano, fecero un gran trambusto e caddero tutti a terra e nessuno andò in Paradiso.
Ovviamente che la madre di S. Pietro non fosse una brava persona non risulta da nessuna parte ma per la nostra fantasia popolare serviva proprio lei per dimostrare che neanche i vincoli di sangue possono servire per andare in Paradiso né astuzie umane come quelle di chi si aggrappava a lei, ben altre sono le strade da percorrere.
Grazie sempre a Clara Ricciardone
Questa leggenda è diffusa in molte parti d'Italia anche nel nord con l'aneddoto "Viene fuori la vecchia" "Ven fora la vecia"
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