giovedì 1 febbraio 2024

LU SANGU(E) S’AMMAZZ(E)CA E (NU)N SE SPUTA


Il sangue si mastica e non si sputa. E’ un modo di dire non solo mondragonese ma napoletano, secondo cui i legami di sangue non si possono mai rigettare, qualunque cosa accada.
A proposito di questo detto popolare mi è stato raccontato un episodio da più di una persona per cui presumo che sia vero.
Due fratelli abitavano nello stesso portone, in due appartamenti, uno a destra e uno a sinistra. Per qualche litigio o incomprensione non si parlavano da tempo.
Un giorno il suocero di uno dei due andò a trovare la figlia e disse al genero: - Chigliu scem de fratet a parchiggiat a lambretta stort e io nun riuscev a trasì rent a ru purton cu a machin!
E il genero: - E comm ve permettit? A fratm sul io ru pozz chiamà scem! Vuje chi sit?
Passarono pochi giorni e l’uomo lasciò la moglie.
Non mi permetterei mai di dare giudizi sull’accaduto perché siamo umani e tutti sbagliamo continuamente, solo vorrei far osservare che tanti matrimoni finiscono per l’intromissione, nel rapporto matrimoniale, della famiglia di origine, sia da parte del marito che della moglie e giudici e avvocati ne sanno qualcosa.
Ricordo un altro detto, che ho letto in un libro del prof. Schiappa sui proverbi CHELL DE RU LIETT TE FA SCURDA’ CHELL DE RU PIETT! Quella del letto, cioè la moglie, ti fa dimenticare quella del petto, cioè chi ti ha allattato ossia la madre.
Secondo questo detto il marito per compiacere la moglie diventa irriconoscente verso la madre.
Come si può vedere, anche la tradizione popolare si divide su questo antico dilemma e si contraddice, tendendo ora da una parte, ora dall’altra.
Così come l’uomo che, tra la famiglia di origine e la nuova famiglia che ha formato, non sempre è in grado di essere imparziale e giusto, facendo soffrire ora l’una, ora l’altra parte.
Grazie a Clara Ricciardone



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