sabato 3 febbraio 2024

II CANTO DEI BRIGANTI

 


II CANTO DEI BRIGANTI

Il cui testo è andato completamente perduto, consisteva nella rappresentazione di scenette, pazzìe, come si chiamavano qui da noi, che si improvvisavano per strada, a Carnevale, sempre ad opera di soli uomini e che scherzavano sulla figura dei briganti che, imboscati nei boschi o sulle montagne, aspettavano l’arrivo di qualche signore per derubarlo ed anche per ucciderlo, pur avendo preso il bottino, per la paura di essere denunciati.Riproporre attraverso un evento ludico e popolare come il Carnevale la maschera e la figura del brigante diventava uno strumento per raccontare un pezzo di storia del nostro territorio, per riproporre una realtà storica quasi dimenticata ma che ha segnato profondamente tutto il Sud Italia, il fenomeno del brigantaggio postunitario, nato per diversi motivi: la non accettazione del governo dei Piemontesi e del nuovo Stato formatosi, il servizio di leva obbligatoria, che durava anni, la mancata distribuzione delle terre ai contadini ecc. .
Era, quindi, anche un modo, si potrebbe dire, per esorcizzare la paura dei briganti che avevano infestato il nostro territorio.
Qualcuno ancora ricorda che gli attori si ricoprivano con foglie e rami di piante per mimetizzarsi con la natura, proprio come facevano i veri briganti.

Vi metto il link della canzone BRIGANTE SE MORE cantata da Eugenio Bennato, composta anche con la collaborazione di Andrea Nerone, nostro concittadino.

Nessun commento:

Posta un commento