Dopo anni , un giorno vide il figlio che stava facendo la stessa cosa, ne capì l’intenzione e chiese: - Ma pecché? E il figlio: - T’aggia purtà ncopp a muntagn!
Allora si rese conto e rispose: - Ma che staje a ffà, rer casca rer? Da na g(e)nerazzion a ‘nnat, da lu mal a lu peggio? E sp(e)zzamm(e)l sta catena!
E convinse il figlio a non ripetere il male che lui stesso aveva fatto.
L’espressione “Rer casca rer” voleva dire che quando si cade all’indietro, cioè ci si incammina sulla via del male , non si riesce a ritrovare la strada del bene e si può solo cadere sempre più all’indietro e quindi sempre più in basso. Ci vuole un atto di coraggio per risalire e per imparare, successivamente, a riconoscere e a gestire il bene e il male che sono in tutti noi.
(Racconto della sig.ra Carmela Filosa)

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