venerdì 19 marzo 2021

SCOST ST CIOC(E) CHE ALLURC(I) STA VEST O FATT LLA’ CU STU SCARPON?



SCOST ST CIOC(E) CHE ALLURC(I) STA VEST O FATT LLA’ CU STU SCARPON?

Vi propongo un racconto della tradizione.
Una volta una pastorella sentì il bisogno di entrare in chiesa a pregare la Madonna. Entrò tutta timorosa e si inginocchiò vicino ad una signora elegante e raffinata, tutta ingioiellata. Non osava neanche alzare gli occhi verso la Madonna e non sapeva come pregare e cercava di sentire le parole che diceva la signora, la quale, intanto, infastidita della sua presenza e preoccupata che potesse sporcare il suo bell’abito, diceva:- Scost st cioc(e) che allurc(i) sta vest! ( Le cioce erano i calzari tradizionali usati dai pastori, composte da suole di cuoio, fermate al piede per mezzo di strisce di cuoio intrecciate alla gamba). La poverina, avvezza solo al suo lavoro, credendo si trattasse di una preghiera, rivolta alla Madonna, iniziò a ripetere con fervore: Scost st cioce che allurc(i) sta vest! La Madonna commossa, la guardò e le sorrise e in quel momento un raggio di sole illuminò il volto della pastorella.
Questa storia veniva raccontata nel rione S. Nicola ma siccome le storie erano raccontate solo oralmente, spesso capitava che passando di bocca in bocca e di rione in rione, venivano cambiate da chi le raccontava semplicemente perché dimenticavano qualche particolare, che trasformavano a proprio piacimento.
Così nel rione S. Francesco si raccontava la stessa storia ma il protagonista era un pastorello, che si inginocchiò vicino ad un signore ben vestito , il quale gli disse: - Fatt llà cu stu scarpon! E il pastorello ripeteva, credendo si trattasse di una preghiera: - Fatt llà cu stu scarpon!

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