domenica 17 luglio 2022

SANT’ALESSIO: L’UOMO DI DIO


"Sant’Alessio cittadin de Roma- Parent de ru papa imperatore"

Sono queste le uniche parole che si ricordano di un canto della tradizione mondragonese dedicato a sant’Alessio, che si festeggia il 17 luglio.
Anche se non c’è un culto particolare per sant’Alessio nel nostro paese, da questo canto emerge la conoscenza della vita del Santo nella cultura contadina.
Della vita di sant’Alessio esistono ben tre versioni: una di tradizione siriaca, una greco-bizantina e una romana.
Sant’Alessio nacque a Roma nel V sec. Era figlio di Eufemiano, nobile romano, uomo di grande bontà, che ogni giorno faceva preparare da mangiare peri bisognosi e lui stesso li serviva a tavola instancabilmente. Era seguito anche dalla moglie, che aveva gli stessi principi.
Non avevano avuto un figlio ma il Signore esaudì le loro preghiere e ne donò loro uno. Quando il figlio crebbe, fu avviato agli studi, nei quali eccelleva. Fattosi ormai un ragazzo, secondo la consuetudine di allora, fu scelta per lui una ragazza, anch’essa dell’ambiente di corte e gli fu data in sposa.
La sera delle nozze, Alessio, che voleva offrire la propria vita a Dio, iniziò a istruire la sposa sul timor di Dio e sul pudore verginale, le dette il suo anello d’oro e se ne andò verso il mare , dove si imbarcò per Edessa, città della Siria.
Là prese le sostanze che aveva con sé e le distribuì ai poveri. Poi, vestito di stracci, iniziò a vivere da mendicante; delle elemosine che riceveva , tratteneva per sé il minimo e il resto lo distribuiva ai poveri .
II padre, profondamente addolorato per la scomparsa del figlio, mandò i suoi servi a cercarlo in ogni parte del mondo , giunsero anche a Edessa, dove Alessio li riconobbe ma i servi non riconobbero lui.
Dopo 17 anni che Alessio era rimasto al servizio di Dio, un giorno nella chiesa dove si trovava, l’immagine della Vergine miracolosamente disse al custode: - Fai entrare l’uomo di Dio perché è degno del Regno dei cieli! IL custode non sapeva di chi parlasse e l’immagine della Vergine disse:- E’ quello che sta fuori, seduto nell’atrio.
Allora il custode lo chiamò e lo fece entrare in chiesa. La fama di questo fatto si diffuse e tutti cominciarono a venerarlo come un Santo. Alessio, che voleva sfuggire alla gloria del mondo, partì in segreto con l’intenzione di raggiungere Tarso di Cilicia ma la nave arrivò al porto di Roma.
Allora Alessio pensò di andare a casa del padre ma senza farsi riconoscere e vedendolo che rientrava al palazzo, gli chiese ospitalità; il padre senza indugio gliela concesse , assegnandogli un luogo per lui e mandandogli ogni giorno il cibo dalla sua mensa , affidandolo a un servo.
Alessio pregava e faceva penitenza , i servi si facevano beffe di lui, facendogli i dispetti ma lui sopportava tutto, senza ribellarsi. Passò altri 17 anni nella casa del padre senza essere riconosciuto.
Si accorse, ad un certo punto, che ormai era vicina la fine della sua vita, allora chiese carta e inchiostro, scrisse la sua storia su un rotolo e morì. In quello stesso momento le campane incominciarono a suonare a festa, si sentì una voce dal cielo che diceva: - Venite a me voi tutti che soffrite e siete provati e io vi rifocillerò. Poi la voce continuò: - Cercate l’uomo di Dio, che preghi per Roma! E poi di nuovo : - Cercatelo nella casa di Eufemiano!
Ma Eufemiano, quando gli fu chiesto, disse di non conoscere quest’uomo. Allora gli imperatori Onorio e Arcadio con il papa Innocenzo andarono da Eufemiano e il servo che si occupava di Alessio, disse: - Signore, guarda se non è quel forestiero, è un uomo di vita elevata e di gran pazienza.
Eufemiano corse da Alessio ma lo trovò morto e cercò di prendere il rotolo che stringeva in mano ma non ci riuscì. Il papa allora si avvicinò e prese la carta , che Alessio lasciò andare facilmente.
La lessero davanti a tutti. Eufemiano e la moglie erano sconvolti dal dolore; anche la moglie di Alessio, indossata la veste del lutto, accorse. Il papa e gli imperatori posero il corpo in un feretro di gran pregio e lo portarono attraverso tutta la città e fu annunziato al popolo che era stato trovato l’uomo di Dio.
Tutti accorrevano incontro al Santo, se qualche malato ne toccava il corpo, subito era guarito, i ciechi riacquistavano la vista, gli indemoniati erano liberati. Per portare il corpo di Alessio alla chiesa, fu ordinato di spargere oro e argento per le piazze affinché il popolo lo raccogliesse e facesse spazio.
Ma la folla non badava al denaro e cercava di toccare il Santo. Così con gran fatica riuscirono a portare il feretro al tempio di san Bonifacio martire, dove per sette giorni lodando Dio senza sosta costruirono un sepolcro in oro e pietre preziose dove deposero il corpo da cui si diffuse un odore soavissimo tanto che tutti pensavano che fosse pieno di aromi.



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