LA FESTA DELL’ASSUNTA TRA FEDE E TRADIZIONE
E’ tradizione, a Mondragone, da molti anni a questa parte, festeggiare la Madonna Assunta con una suggestiva cerimonia, istituita nel 1979 dal parroco don Franco Alfieri, conosciuta come “Lo sbarco dell’Assunta”.
La domenica precedente il 15 agosto, all’imbrunire, i pescatori trasportano in barca la statua dell’ Assunta dalla Baia Azzurra al piazzale Conte; un corteo di barche la segue e man mano che tutte avanzano, i proprietari dei lidi balneari fanno sparare in onore della Madonna spettacolari fuochi d’artificio.
Vedere dalla spiaggia le luci tremolanti delle barche che avanzano nell’acqua sotto lo scoppiettante sfolgorio dei fuochi pirotecnici è un’emozione unica, uno spettacolo incantevole; è diventato, nel tempo, un evento che caratterizza l’estate mondragonese, molto atteso dalla popolazione tutta e dai turisti, un avvenimento in cui la religiosità si mescola a una tradizione spettacolare e fantasmagorica.
Anche nel passato la festa della Madonna Assunta era molto sentita e si svolgeva in una cappella situata in fondo al viale Margherita.
Il 14 agosto c’era l’usanza di portare in processione la statua dell’Assunta dalla chiesa di san Francesco fino alla cappella sulla spiaggia; si poneva la statua nella cappella e dopo una notte di veglia e di preghiere veniva riportata al luogo di partenza il giorno successivo.
Era usanza che quando la processione passava, al ritorno, davanti allo stabilimento Cirio, il proprietario facesse una sostanziosa offerta in denaro e in botti.
Con il passare del tempo la Madonna fu festeggiata nella chiesa parrocchiale di san Rufino in via Campanile. Nel 1962 fu costruita una chiesa più grande in viale Margherita, sempre in onore di san Rufino, che ospitò definitivamente l’Assunta. Nel giorno della festa, poi, il viale Margherita, anche se c’erano poche case, si animava con le luminarie, con i venditori di bambole, le “pupate”, ma soprattutto con le famiglie, che in questo giorno speciale, lo affollavano per andare a mangiare sulla spiaggia, di sera, portando il “cufunieglio” pieno di cibarie: il pollo, la parmigiana di melanzane, il vino, il cocomero ecc.
Anche se qualcuno si lamentava perché, se non si stava attenti, la sabbia poteva contaminare il cibo, mangiare al chiaro di luna sulla spiaggia, al mormorio delle onde creava un’atmosfera magica , di grande sintonia con la bellezza della natura circostante, un’emozione impagabile e suggestiva.
Nessuno faceva il bagno in questo giorno perché veniva visto come una mancanza di rispetto verso la Madonna e si pensava che ciò potesse essere causa di disgrazie e di annegamenti.
Anticamente si rispettava il giorno della vigilia, mangiando solo pane e cocomero e c’era anche la pia pratica delle 100 Croci e delle 100 Ave Maria. Nei vicoli e nei cortili si vedevano gruppetti di donne sedute con la corona in mano recitare una preghiera antica , che tuttora si recita anche in molte zone del sud Italia:
Fauz nnemmico fatti llà
Cu miche nun ai che ce fa
Oggi è ru juorn de la Vergine Maria
Me faccio 100 Crucie e 100 Ave Maria
Nemico falso, vai via
Tu con me non niente a che vedere
Oggi è il giorno della Vergine Maria
Mi faccio 100 Croci e (recito) 100 Ave Maria
Ad ogni Ave Maria si ripeteva la preghiera e ci si segnava con il segno della Croce, per 100 volte, l’equivalente di due Rosari.
La preghiera risale al periodo in cui i Turchi nella loro politica espansionistica, presero di mira l’Europa. Un anno dopo la conquista dell’isola di Cipro, papa Pio V , preoccupato della loro incessante avanzata, promosse una Lega di principi cristiani, atta a contrastarli. Le forze navali della Lega si scontrarono con la flotta turca, nelle acque di Lepanto, il 7 ottobre 1571, riportando la vittoria.
Il papa istituì, in ricordo di essa, la festa di Santa Maria della Vittoria, trasformata poi, in Santa Maria del Rosario dal papa successivo, Gregorio XIII perché i Cristiani attribuirono il merito della vittoria alla protezione di Maria, che avevano invocato, recitando il Rosario, prima della battaglia. Era stato lo stesso papa Pio V a chiedere che i soldati avessero la corona per recitare il Rosario.
Del culto del Rosario si fecero zelatori i Domenicani, essendo la Madonna del Rosario apparsa a san Domenico nel 1208 . Nacque una preghiera di introduzione al Rosario, che si chiamava 100 Croci e 100 Ave Maria, con chiaro riferimento alle croci della Lega Santa e a suffragio delle anime dei Cristiani periti nella battaglia di Lepanto, oltre 7500 contro gli oltre 30000 Turchi.
Nessun commento:
Posta un commento