martedì 5 ottobre 2021

RAT A DON DUNAT CHE RI JUORN SO SUPRAT

Quest’antica storia, raccontata nel rione S. Angelo, ci insegna che non bisogna mai essere troppo certi e sicuri di quello che la vita ha in serbo per noi.

Due coniugi molto anziani e senza figli, pur essendo benestanti, avevano condotto sempre una vita all’insegna del risparmio e della parsimonia e avevano accumulato una certa ricchezza. Pensando che si stessero avvicinando ormai i giorni della loro dipartita terrena, il marito, un tale don Donato, disse alla moglie: - Mugliera mia, ri juorni nuost stann a fernì, nun tenimm manc a nisciun pe ce lassà a robb nost e allor sai che te ric(o)? Verimmecenn ben! Così si diedero da fare e tra una cosa e l’altra, riuscirono a consumare e dilapidare le loro sostanze fino all’ultimo. Fatto sta che non morirono ma continuarono a vivere, pur non avendo più nulla. Allora il poverino si vide costretto a chiedere l’elemosina davanti alla chiesa e allungando la mano, diceva: - Rat a don Dunat che ri juorn so suprat! (avanzati)

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