giovedì 11 novembre 2021

CUOFN SAGLIE E CUOFN SCEGN

 

A Mondragone, quando una persona attraversa un momento difficile e si sente sopraffare dalle difficoltà e si confida con qualcuno che gli vuol bene, si sente benevolmente consigliare da costui: - Fa’ cuofn saglie e cuofn scegn! E cioè:- Lascia che le cose vadano per il loro verso, non reagire, rimani impassibile e non te ne curare.
“Fa cuofn saglie e cuofn scegn” si dice anche di una persona poco attiva, passiva e sedentaria, indifferente a ciò che le accade intorno.
Il modo di dire è di origine napoletana e deriva dal modo in cui si svolgevano i lavori di ristrutturazione di una casa. Tutto il materiale da cambiare (mattonelle, santari, intonaci ecc.) veniva ridotto in piccoli pezzi e messo nei cuofani. Una robusta corda passata attraverso una carrucola veniva fissata ad un balcone, un muratore faceva scendere il cesto pieno mentre un altro muratore sotto al palazzo lo svuotava e lo rimandava su. Oggigiorno i cuofani sono stati sostituiti da tubi di plastica messi uno nell’altro molto più igienici e funzionali. Le operazioni erano lunghe ed estenuanti ma i muratori non si affrettavano, erano allenati alla sopportazione e alla lentezza. E’ da notare come i Napoletani, sempre arguti e attenti, siano riusciti a trarre un insegnamento di vita anche dall’osservazione di una semplice operazione quotidiana.
La parola cuofano deriva dal latino cophinus , attinto, a sua volta dal greco Kòphinus e sta ad indicare una cesta intrecciata, un contenitore, che poteva essere anche di notevoli dimensioni.
A Mondragone cuofani e cufuniegli, nell’antica società contadina, venivano utilizzati per il trasporto di qualsiasi cosa. Perfino quando si doveva portare portare il cuonsolo, cioè il pranzo alla famiglia di un defunto, tutto veniva trasportato nei cuofani: cibo, piatti, bicchieri. Anche quando si andava a mangiare sulla spiaggia per la festa dell’Assunta in essi si trasportava tutto l’occorrente.






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