venerdì 10 dicembre 2021

I CARRI DELL’UVA

Una volta, quando i vigneti a Mondragone erano tantissimi e la produzione di vino era una delle principali attività dell’economia mondragonese, si svolgeva la Sagra dell’uva, una festa molto gradita ai Mondragonesi, che attirava anche tanti turisti.
Come riferito dal prof. Schiappa in uno dei suoi libri, era stata istituita nel 1950 per iniziativa della Cooperativa LAUMPAA, sotto il patrocinio del Comune e de “Il Mattino” e , successivamente fu organizzata dalla Pro Mondragone, con il patrocinio dell’ amministrazione Provinciale di Caserta.
Venivano allestiti alcuni carri allegorici ispirati alla vendemmia, che partivano dal Palazzo Ducale, attraversavano Corso Umberto e poi proseguendo verso Viale Margherita, si dirigevano verso il mare.
Quello che attirava maggiormente l’attenzione erano, oltre alle scene bucoliche dei carri raffiguranti la vendemmia, con tanti grappoli di uva e bambini che cantavano e ballavano, le ragazze, vestite alla maniera campagnola , belle e giovani, che sfilavano sui carri, antesignane delle odierne miss.
Quando i carri arrivavano sulla Domitiana, le ragazze offrivano l’uva ai viaggiatori che si trovavano a passare; in quegli anni, però, le macchine che transitavano erano di numero molto inferiore a quelle di oggi e quindi tutto si svolgeva in un’atmosfera festosa senza intralcio di traffico alcuno.
Quando i carri arrivavano giù a mare, nel salone del lido Airone una commissione di esperti premiava le migliori uve da tavola e da vino esposte dai diversi produttori .
All’evento, poi, venivano aggiunte, di volta in volta, simpatiche innovazioni. Quando la PRO LOCO di Mondragone era presieduta dall’avvocato Giovanni Tarcagnota, fu organizzata la prima esposizione di macchinari agricoli da vino che richiamò tanti visitatori, soprattutto delle categorie interessate.
Si aggiunse anche un concorso di poesia, ispirato alla festa e i migliori componimenti sul tema venivano premiati con coppe e medaglie da un’apposita giuria.
Quando i carri arrivavano alla Rotonda ,tra l’alternarsi di balli e canti, avveniva la premiazione del carro più bello ma il momento più atteso era senza dubbio l’elezione della Reginetta dell’Uva, tra le ragazze giovani e avvenenti che sfilavano in abiti campagnoli.
Nella prima edizione fu eletta all’unanimità la graziosa Lucia Pontillo, figlia della mitica maestra Carrano, che insegnò a Mondragone per diversi anni.
Nella seconda edizione fu eletta Amalia Pellegrino e le due damigelle furono Silvana Boccolato e Maria De Lucia.
Nel ’54 vinse il titolo Emilia Vellucci, la proprietaria del negozio di abiti da sposa a corso Umberto, Emile Moda. Lei sfilava sul carro preparato dal signor Montanaro, del rione san Francesco, sul quale troneggiava un gigantesco fiasco di vino e tutt’intorno le ragazze, che offrivano grappoli d’uva ai passanti.
La giuria fu particolarmente colpita dalla bellezza prorompente della ragazza e dal vestito, che aveva confezionato lei stessa, essendo già allora una brava sarta: la camicia bianca e vaporosa , ornata di merletti, sulla quale spiccava un gilè nero; la gonna arricciata in vita, era di rasone lucido color fucsia, con sopra il grembiule nero, secondo l’usanza contadina, ornato ai lati dai volants, in testa un fazzoletto a fiori, alle orecchie orecchini bianchi di perla a goccia. Era sì un vestito alla campagnola ma molto bello a vedersi, raffinato ed elegante, curato nei minimi dettagli. La Reginetta, quell’anno, fu premiata con un cesto di profumi, che le fu recapitato a casa con tanto di diploma e fotografia. Come damigella fu eletta Rosa Miraglia.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
Foto pubblicata su "Mondragone immagini di ieri"



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