“TIEN A CAP COMME INORIO”
Si usa a Mondragone quando si vuol far intendere ad una persona che è particolarmente dura di comprendonio. Il detto si riferisce ad un contadino mondragonese, dal carattere simpatico e singolare, Onorio Taglialatela, in dialetto mondragonese, Inori(o). E’ bene precisare che per la ricostruzione di questo detto e del personaggio si sono rivelate preziose le testimonianze di alcuni amici di fb, che si è rivelata una vera piattaforma di dibattito pubblico e culturale.
Si racconta che un giorno il commerciante che acquistava i fagiolini da Inorio gli faceva il conto e diceva: - Ve facite capace o no? No, nun me trov! Rispondeva Inorio. Il commerciante gli faceva il conto di nuovo e domandava: - Ve truvat o no? E lui: - No! Al che il commerciante disse: - Azz, ma allor nun ve tras proprio ‘ncap? Inorio, battendo il piede a terra, con un’espressione alquanto colorita ma inappropriata, rimasta famosa, disse: - Sient vuagliò, ‘ncul me tras ma ‘ncap no!
Sempre di Inorio si racconta un altro simpatico episodio. Un giorno Inorio entrò nella macelleria di Eraclio, nel nostro dialetto Arachi(o) e disse: - Buongiorno Arà, m vuò ra nu poco d carna bona? M’aggia fà arrustita! - Inò , si fortunat! Teng n’arrust ch po ij annanz a ru rre. Quant t n’aggia fa? - E mo ch n sacc(io)! Tagl(ia) Arà, tagl(ia)! Il buon Eraclio affilò il lungo coltello e con la massima cura e con l’aiuto della mannaia per tagliare l’osso, preparò un bell’arrosto e lo stese con cura sulla carta paglia, compiaciuto del risultato ottenuto. - Ah! E vist quant è bell! È tenner comme lu latt e po vir che sapor! Po m fai sapè. Abbasta? E Inorio: - Tagl(ia) Arà, . tagl(ia). Ed Eraclio con la stessa attenzione preparò un’altra fetta e la mise accanto alla prima. Al taglio della seconda fetta si ripeté stessa domanda e la stessa risposta:- Tag(ia)l Arà, tagl(ia)! Alla quarta o quinta fetta finalmente si arrivò al peso e al conto. - Inò , so quas dui chil, ramm 1800 lir! E Inorio:- 1800 lir? Ma tu sì pazz? Ij t rong 1800 lir a te? Ij m l sparagn st 1800 lir, m facc(io) na bella zupp d ciammarruch e m’addcrej(o).
Girò i tacchi e se ne andò senza nemmeno salutare, lasciando il povero Eraclio senza parole. Cari amici, la seconda foto è quella della macelleria in questione, della famiglia Pagliuca, che allora si trovava dove ora si trova l' Ottica Russo
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