Liberace da truoni e saett
Così i Mondragonesi invocavano santa Barbara un tempo, nell’antica società contadina, quando tuoni e fulmini incutevano tanta paura e non si sapeva come difendersi dalla violenza catastrofica della natura. Nelle case contadine si accendeva la candela e si invocava la protezione della Santa. Ancora maggiore era la paura quando il temporale scoppiava all’improvviso e ci si trovava in campagna a lavorare e non si sapeva dove correre a ripararsi , davvero ci si raccomandava l’anima, in quelle situazioni di pericolo, pregando la Santa.
Santa Barbara è una delle figure femminili più popolari del Medio Evo: la sua storia è stata raccontata infinite volte ed è questo che ha ispirato i canti leggendari dei contadini e come qualcuno ricorda anche qui, a Mondragone, c’era un canto in cui si narravano le vicende della sua vita:
Niente a ri nobbili e niente a ri signuri
Barbara era figlia de pagani
Nu juorno va ru patre e ru vicario:
“Barbara mia, te voglio ammaritare”
“Andate a ri sprufunni maledetti
Ru spusu mio è Gesù benedetto”
Quanno ru patre cheste sente ricje
Ciento lignate a Barbara chiavaje
Rent a na casa scura, rent a na casa scura la ‘nserraje
Senza ra a beve e senza ra a mangià
Ma quanne è notte scese da ru cielo
N’angiulo lucente cu na spada
E tutte le piaghe a Barbara sanaje
Ru juorne roppe va ru patre e ru vicario:
“Barbara mia comme te ritruove?”
“Andate a ri sprufunne maledetti
Ru spusu mio è Gesù benedetto”
Quanne ru patre cheste sente ricje
A Barbara cundannaje de taglià la testa
Barbara alzaje gl’ucchi a le celeste
E: - Mio patre m’a crisciuto cu tanta festa
E mo m’a cundannato de taglià la testa
Quanne la testa a Barbara fuje tagliata
Na saetta da ru ciel fuje calata
Barbara ‘mparavise se n’andaje
E ru patre e ru vicario sprufunnaje.
Santa Barbara nacque nel 273 dC a Nicomedia, in Asia Minore per poi trasferirsi a Scandriglia in provincia di Rieti poiché il padre, fanatico pagano, era un collaboratore dell’imperatore Massimo Erculeo, che gli aveva donato vasti possedimenti in Sabina. Barbara conduceva una vita riservata, intenta allo studio, al lavoro e alla preghiera, aveva una spiccata intelligenza e si mostrò sensibile ad accogliere la nuova fede cristiana, che condannava l’idolatria e le ingiustizie del Paganesimo. Poiché era molto bella, veniva chiesta in sposa da molti pretendenti sebbene lei non avesse alcuna intenzione di convolare a nozze perché desiderava consacrarsi a Dio. Il padre Dioscuro , non accettando la sua decisione, fece costruire una torre per rinchiudervi la fanciulla. Barbara, passando miracolosamente tra le pareti della torre fuggì, ma tradita da un pastore, cadde nelle mani del padre che la trascinò davanti al giudice affinché venisse torturata e uccisa. Venne frustata con le verghe ma durante la notte un angelo risanò le sue piaghe. Il giorno seguente il giudice la sottopose alla tortura con piastre di ferro roventi ma le fiamme si spensero quasi subito. Non ancora contenti, fecero frustare di nuovo Barbara e la fecero condurre nuda per la città ma lei tornò mirabilmente vestita e risanata. Alla fine il giudice le impose il taglio della testa . Dioscuro stesso eseguì la sentenza. Mentre la testa della fanciulla cadeva al suolo, una saetta discesa dal cielo, lo incenerì. Emblematico è l’episodio del fulmine, simbolo di una giustizia più che di una vendetta, è il particolare-chiave della devozione per la Santa nei secoli. Secondo la tradizione le verghe con le quali fu frustata si trasformarono in piume di pavone ma dolcissimo è anche l’episodio della fanciulla che supplica il Signore di coprire le sue nudità, quando viene condotta nuda per la città. Ed ecco che il Signore interviene inviando una schiera di angeli per ricoprire le carni torturate della giovane. La storia di santa Barbara è la metafora della lotta fra i due mondi , quello cristiano e quello pagano. Nel tempo è diventata lei la santa che protegge dalle morti improvvise dovute a fulmini e saette e a tutto ciò che riguarda il fuoco. Con l’invenzione della polvere da sparo il culto di santa Barbara si diffuse tra coloro che maneggiavano esplosivi: artificieri, fuochisti, vigili del fuoco. Con il nome santabarbara si indicano ancora oggi i depositi di munizioni e le polveriere vengono poste sotto la protezione della santa. In particolare nelle zone minerarie sono state dedicate a lei cappelle, chiese e località.
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