mercoledì 2 marzo 2022

TEGN A MARZ

TEGN A MARZ: UNA TRADIZIONE MONDRAGONESE Da sempre si dice che Marzo è pazzo perché, pur essendo il primo mese della primavera, è caratterizzato da una grande variabilità metereologica.

Marzo era visto, una volta ma ancora oggi, come la coda dell’inverno e con il freddo poteva ancora causare febbre, tosse e raffreddamenti vari ed era per questo molto temuto nell’antica società contadina.

Quando ci si ammalava, l’ unico modo per difendersi era quello di stare al caldo, sotto al focolare e lì, inevitabilmente ci si sporcava e ci si tingeva di nero con la fuliggine, per questo si soleva dire che Marzo “ tingeva” ; allora, come per rivincita, si faceva un gesto, il 28 febbraio, il giorno prima dell’arrivo di Marzo, che qualcuno ancora compie, scherzoso e scaramantico, quello, cioè di prendere un tizzone spento e di tracciare un segno sulla parete interna del focolare, dicendo :

- Marzu pazz , prima che tu tigni a me, io te tegno a te!

Sembrerebbe un gesto irrazionale, che oggi potrebbe far sorridere ma occorre considerare che un tempo le malattie da raffreddamento non erano curabili come oggi e, se sottovalutate, si potevano trasformare in qualcosa di più serio e risultare fatali, c’era molta più paura al riguardo, che si cercava di esorcizzare come si poteva, anche con un gesto simile.

Da noi si dice anche:

Si Marz ‘ngrogna

Te fa zumbà l’ogne

cioè se Marzo si impunta e fa abbassare eccessivamente le temperature, ti fa saltare le unghie dal freddo.

Un altro gesto scaramantico era quello di tagliarsi una ciocca di capelli in questo mese sempre per scongiurare la malattie che marzo poteva procurare.



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